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Letteralmente, è la risoluzione di problemi complessi attraverso una visione creativa. Facile a dirsi, meno a realizzarsi. Tale visione manageriale si traduce in un metodo ispirato a quello utilizzato dai creativi per la messa a terra di nuove idee che permette di arrivare a soluzioni innovative. Un project manager guida il suo team verso 5 fasi progettuali che vanno dalla definizione del problema fino alla definizione della soluzione. Per farlo, ci si avvale di strumenti tradizionali e digitali che presuppongono il coinvolgimento di persone dalle competenze e attitudini diverse in grado di portare contributi di valore. Più diversificato è il team di lavoro più efficaci saranno le soluzioni.

L’essere unici, avere competenze uniche, sviluppare qualcosa di immediatamente riconoscibile sono concetti che rispecchiano l’idea di autenticità. Ma quando una persona è autentica? Riconoscere l’autenticità presuppone il saper individuare gli elementi che rendono la persona tale in una o più delle sue caratteristiche. Nel mondo HR le persone autentiche rappresentano importanti tasselli per la crescita aziendale grazie alla capacità di motivare e motivarsi, all’uso attento dell’empatia e dell’ascolto costruttivo e all’analisi critica delle situazioni. La grande sfida si pone nel confronto con le intelligenze artificiali: può un robot essere autentico? Lo è, in maniera diversa da un essere umano soprattutto se intendiamo autenticità nel suo significato antico, nell’avere autorità su se stessi. Un robot può essere programmato per avere una sua auto-autorità. Lo stesso accade per le persone. Essere autentici significa anche avere l’auto-autorità nell’esplicitare e rendere manifesti gli elementi in grado di comporre l’immagine di autenticità che vi appartiene, gli stessi che sono stati ricercati nella profondità di ogni essere umano.