La parola, come si sa, fa riferimento a una unità di misura, peso di riferimento per il commercio e riferito ai metalli preziosi.

La parabola dei talenti ne associa il significato ai doni innati delle persone e porta il valore della parola sino ai giorni nostri. Il parlare di talento è, però, oggetto di abuso: ricerca di talenti, valorizzazione di talenti, talent management sono terminologie diffuse nel mondo HR delle quali, però, è facile perdere di vista il concetto concreto.

Valorizzare il talento significa riconoscere la dote innata della persona e individuare le migliori azioni e posizioni professionali atte a garantirne uno sviluppo in linea con le ambizioni professionali e, al contempo, in equilibrio con le esigenze aziendali.

Valorizzare il talento richiede tempo e capacità di ascolto insieme ad azioni formative strategiche che tengano alta l’attenzione dell’azienda nei confronti della persona. Il valore di ogni dipendente si misura, riprendendo proprio il significato originario della parola talento, nel peso della sua dote in rapporto alle necessità aziendali: è uno scambio equo e perfetto in grado di far convivere in sintonia domanda e offerta senza mai togliere valore all’una o all’altra parte.