Quali sono le vere trasformazioni della nostra organizzazione sociale? Che impatto hanno sul lavoro e sulla nostra vita?
Oggi abbiamo un’esigenza di smart working vero, cioè di una più matura cultura del lavoro. 

Il lavoro agile è una enorme opportunità. Per le persone, perché consente di conciliare il lavoro con le esigenze familiari; e per le aziende, perché permette di aumentare la produttività.
Dobbiamo essere liberi di gestire responsabilmente il nostro tempo e ciò ha senso per le imprese perché è una leva di sostenibilità e miglioramento dei risultati. Ma richiede un cambiamento tuttora difficile da accettare perchè l’organizzazione è qualcosa che non appartiene a tutti. 

Tante cose sono cambiate negli ultimi anni, ma non il fatto che dove e quando lavorare resta una scelta rigida fuori delle responsabilità individuali. E questo va bene a molti, anche tra i lavoratori: organizzarsi in autonomia, tenendo conto degli obiettivi e delle compatibilità comuni, e assumersi la responsabilità dei risultati non è un impegno facile da sostenere. 
Il lavoro agile è la rottura delle barriere di spazio e tempo, è conciliazione di esigenze e interessi, richiede decisioni organizzative, al tempo stesso del lavoratore e della struttura in cui opera, che implicano una trasformazione culturale nel management e nei collaboratori. 

Se vogliamo cogliere questa opportunità dobbiamo diffondere skill di tipo diverso da quelle su cui si è lavorato fino a ieri. Nuove competenze manageriali, dello sviluppo di sé, di gestione autonoma del lavoro, delle relazioni e dei feed-back devono oggi caratterizzare la formazione diffusa e sinergica in tutti i ruoli aziendali.